venerdì 22 agosto 2008

Sulle Torri del Sella con Ale

(L'elegante sagoma delle 3 torri del Sella)

Ier con Ale siamo partiti per il passo Sella, per effettuare la traversata delle famose 3 torri del Sella. Come la gran parte degli alpinisti che affrontano la traversata avevamo scelto di salire la via Steger sulla prima torre, il diedro Kostner sulla seconda e l'elegante via Jahn sulla terza. Sono vie classiche su difficoltà classiche (IV e qualche passo di V). La giornata, che il meteo prevedeva favolosa, non lo è stata per niente: nuvole sui rilievi sin dalle prime ore del mattino (alle otto eravamo già all'attacco della Stegher) e temperatura appena "accettabile".
La via Stegher la immaginavo più bella: i primi tiri, facili, non mi hanno detto granchè. Molto meglio nella parte superiore dove però, a causa dei passaggi obbligati, la roccia è liscia ed unta in maniera incredibile. La linea della via è elegante, soprattutto per il modo in cui supera lo spigolo finale per portarsi in vetta.
(Ale, ormai in vetta alla 1 torre)
(Esemplare di Homo Neanderthalensis in vetta alla prima torre.)
(Ale, in versione meno scimmiesca di me,
con sullo sfondo il Sassolungo)
Il diedro Kostner, sulla seconda torre, è meno impegnativo della Stegher (che nell'ultimo tiro sfiora il V grado) ma offre un'arrampicata davvero bella ed elegante, se si padroneggia bene la tecnica del diedro. Anche qui, purtroppo, le numerose ripetizioni hanno levigato qualche presa "obbligata".
(Sulla seconda Torre, all'imbocco del Diedro Kostner)
(Nel diedro)
(Ale nel diedro)
Dopo la seconda torre ci siamo portati alla forcella che la separa dalla terza torre. Da li abbiamo visto almeno 5 cordate impegnate sulla via Jahn, e numerosissime persone (almeno una decina) impegnate sulla vicina ed impegnativa via Vinatzer. Complici l'affollamento, il tempo incerto e uno stato di forma non brillante, con Ale abbiamo deciso di rimandare la salita della Jahn.
(Il Sassolungo tra le nuvole)
Siamo quindi scesi con qualche corda doppia fino ai ghiaioni alla base della terza torre. Di li in 15 minuti di nuovo al passo.
Sicuramente torneremo per la Jahn, che ha una linea davvero logica ed un traverso molto esposto ed invitante!...vedendo i climbers impegnati anche sulla Vinatzer, comunque, la voglia di affrontare pure quella via è forte. Magari l'anno prossimo con un po' più di esperienza alle spalle..

(Le tre torri. A sx la terza torre, con l'evidente
cengia a spirale da cui parte la via Jahn.)
(Serial Climbers...corrucciati!!)
Saluti!

lunedì 18 agosto 2008

Concerto di Morgan, pianoforte e voce, in val di Non

(Io Anna e Giorgio in viaggio verso Malosco)

Dopo la due giorni a Munchen, con Perlo ed Anna ci siamo lanciati in val di Non per vedere Morgan, il leader dei Bluvertigo che ha conquistato la popolarità anche grazie al programma "X-factor". Il concerto, che fa parte della manifestazione "I suoni delle Dolomiti", si è tenuto in un anfiteatro naturale a fianco del rifugio "regole di Malosco", verso il passo della Mendola in alta val di Non.
(Anna e George sulla strada che porta al "rifugio")

Bellissimo il colpo d'occhio del pianoforte laccato nero in mezzo al rigoglioso e verde prato circondato dagli alberi. Moltissima gente, molta salita a piedi (come noi), molti in macchina al mattino presto.
(Morgan in azione)
Morgan ci ha regalato un'ora e mezza di ottima musica (Cover di De Andrè, Bindi, Tenco, Beatles, Queen...) condita con il suo tipico umorismo, colto e non banale. Il pianoforte, ottimamente amplificato, spandeva il suo suono tra gli alberi circostanti, facendoli risuonare come strumenti.
(Anna e Morgan sulla stessa foto..anche se forse
non è come quella che Anna avrebbe voluto! :-)

(Durante in bis mi sono avvicinato un po'..)
(End of the show)

Un saluto particolare ad Anna, che si è fatta una bella scarpinata senza fiatare e sempre col sorriso sulle labbra. (Del resto, dodicesimo posto ai nazionali giovanili di corsa campestre... :-)

Un saluto anche al Perlo, sempre più indiscusso leader degli Smerdadays!

Ciao!

Toccata e fuga in Baviera

Venerdì nel primo pomeriggio siamo partiti per Monaco. Toccata e fuga di un giorno appena, che non ci ha affatto impedito di divertirci in compagnia! Dopo un viaggio un po' burrascoso per via del meteo e dopo alcune incertezze sulla strada da fare per arrivare in albergo, abbiamo finalmente messo piede sul suolo teutonico. Ovviamente, dopo una bella doccia, ci siamo diretti verso una delle tante birrerie in centro, dove abbiamo goduto di una "sana" cenetta a base di wurstel e crauti, e di tanta birra (per gli amanti della bevanda).
(A tavola alla Lowenbrau)
(Viva la cucina mediterranea!)
(Io e Perlo)
Foto di rito con la cameriera dai grandi polmoni e poi via verso una zona più periferica, dove si trova un complesso di pub e discoteche aperto fino al mattino. Li abbiamo trascorso la serata, tra musica latinoamericana, dance, techno, rock...
(Tutti attorno alla cameriera)
(Strane statue nel centro di Munchen)
(Lorena e Fulvia)
(Sialma, Josè e Cioso...pronti per la disco.)
(Inside the disco! Ela morta?)
(Alterazioni alcoliche, tra Perlo e Josè,
il futuro cantore degli Smerdadays)

Il giorno successivo, dato il poco tempo a disposizione, abbiamo scartato l'idea di andare al Deutches Museum (benchè la voglia di vedere i fulmini fosse grande, tra i componenti della "gita". Sialma in primis). Abbiamo invece fatto un giretto nella zona del complesso olimpico, dove si trova un bellissimo giardino.
(Campagna acquisti)
(Un non-calciofilo in visita allo stadio)
(Dalla cima della torre panoramica vista sul
bellissimo parco olimpico.)
(Smerdadays and Wurstels)
Pranzo (sempre a base di wurstel), giro in centro e poi di nuovo in macchina per il rientro.
Divertente due giorni in ottima compagnia!

Il leitmotif del viaggio: "Ela morta?.." :-)

Saluti!

sabato 9 agosto 2008

Cima Catinaccio per la cresta sud

Giovedì con papà ci siamo spinti in Catinaccio. Come obbiettivo avevamo la via che percorre la cresta SUD, cresta che collega l'imponente massiccio di cima Catinaccio con la cresta dei Davoi, e quindi con il passo delle Coronelle. La via, che porta all'anticima sud del Catinaccio, si districa tra verticali paretine, affilate creste ed esili pinnacoli. L'ambiente è grandioso, con la vertiginosa parete est che precipita a destra, e l'incombente presenza della cima, che viene raggiunta con una scoperta continua. Passaggio chiave della via un breve tratto di IV grado, ben protetto ma per niente banale. Via di ricerca e di grande soddisfazione.

(Sui prati verso il camino, in ombra, che porta ad una forcella
dove ha inizio la via. La cresta sud, a destra dell'evidente camino,
termina sull'anticima sud, all'estrema destra della foto.)

(Dopo la prima paretina, si supera un camino, si obliqua
a destra e ci si affaccia sul versante est.)

(Un breve tratto strapiombante dopo il quale la
cresta si fa esile e vertiginosa)

(Papà all'uscita della paretina di IV grado.)

(Papà tra le nebbie)

(Io su una torre staccata dalla cresta, che si
raggiunge con un "passo" sopra il vuoto)

Per me era la terza volta sul catinaccio: prima per la normale, poi per la cresta nord, ed ora per la cresta sud, sicuramente la più impegnativa dal punto di vista psicologico. Il tempo tutto sommato è stato clemente, nubi sparse e nebbie a tratti, ma niente pioggia né temporali.

(La foto di rito)

(In discesa, con le torri del Vajolet sulla sinistra
ed il Catinaccio d'Antermoia sullo sfondo)

(Le doppie lungo il camino della via normale)

Dopo una piacevole pausa sulla cima, discesa in doppia per il camino della normale. La gola delle torri, come ovvio, era invasa da centinaia di turisti di ferragosto. Vergognoso il rifugio intitolato al "re Alberto del belgio". Fatiscente, inutile (dista mezz'ora dal Vajolet ed un quarto d'ora dal Santner), rumoroso (un generatore per niente silenzioso macina giri senza interruzione) e puzzolente (l'odore del gasolio bruciato dal generatore da l'impressione di essere in centro a Milano, più che in motagna).
A parte questo, ottima giornata!
Saluti!

martedì 5 agosto 2008

Domenica in Lagorai

(La "pala" del Cardinàl)

Con papà ed il mio amico, nonchè chitarrista, Giorgio "perlo" Rizzoli domenica abbiamo trascorso una bella giornata in Lagorai. Meta dell'escursione l'elegante pala del Cardinàl, che domina la bassa val di Sadole.
(La val di Sadole, con il rifugio Sadole.)
(Il sentiero nella parte bassa)
(Lungo il sentiero Nord, che porta in cresta
con pendenze mai troppo faticose.)

(Perlo ed io in cresta, tra la nebbia.)
Il tempo non è stato dei migliori. Fin dalla prima mattinata si sono formati degli addensamenti sui rilievi, che fortunatamente non hanno portato pioggia, ma che hanno coperto gran parte delle cime circostanti e tolto molta visibilità. Abbiamo scelto di salire per il versante Nord Ovest, lungo un sentiero tracciato durante la prima guerra mondiale. Numerose le testimonianze del conflitto che all'inizio del secolo scorso imperversava anche sulle creste delle nostre montagne: trincee, ripari, depositi, resti di filo spinato, munizioni e frammenti di granate. Il pensiero è andato anche a coloro che hanno combattuto su quei sentieri, che noi abbiamo affrontato con tutt'altro stato d'animo, e che hanno perso la vita in quei tempi duri.

(In cima, la foto di rito)

Per Giorgio era la prima uscita in montagna. Nonostante un po'di fatica e dolore ai piedi a causa degli scarponi nuovi, si è mosso bene anche quando il terreno era più ripido ed un po'esposto.

(Giorgio alle prese con l'equilibrio,
alla fine del nevaio trovato in discesa.)

(Papà e Giorgio in discesa)

Come sempre il Lagorai regala belle emozioni, anche in giornate non al top dal punto di vista metereologico.

Saluti!