lunedì 1 settembre 2008

Campanile Alto, Dolomiti di Brenta


(Il campanile basso in una foto "d'epoca".
Qui sono in compagnia di mia sorella.
Avevo una decina d'anni, credo :-)

Ieri con papà sveglia presto (circa alle 3 di mattino) e partenza per Madonna di Campiglio, più precisamente verso Vallesinella, l'accesso principale alla val di Brenta. Meta della giornata era il Campanile Basso, affascinante monolite dalle forme perfette ed inimitabili, che ha visto muoversi sulle sue pareti il fiore degli alpinisti, trentini e non solo.
L'avvicinamento, benchè lungo e faticoso, si svolge in una valle meravigliosa e, data l'ora, ancora addormentata. Veder giungere l'alba, inesorabile, e vedere il risveglio della terra assopita è un'esperienza indescrivibile.

(Il massiccio della Tosa, con il poderoso scoglio del Crozzon,
alle prima luci dell'alba.)

(La destra orografica della val di Brenta. Con il
verticale spigolo nord-est del basso illuminato dal sole.)
Giunti all'attacco della via normale, dopo circa 1000 metri di dislivello, abbiamo avuto una sorpresa poco piacevole. Ben 14 persone erano raggruppate sotto l'attacco della via, una comitiva evidentemente. Ciò significava che il campanile sarebbe stato alquanto trafficato, quel giorno. Dopo una veloce decisione, memori della massima d Bruno Detassis (Che dice all'incirca: "Le montagne non scappano, se non è giornata si può sempre ritornare un'altro giorno") abbiamo scelto di cambiare meta.

(Il basso, dalle bocchette centrali. Nella metà
superiore della parete passa la via Preuss,
capolavoro del prodigoso arrampicatore tedesco di inizio '900)

(La brenta alta tra le nebbie)
Abbiamo così salito la normale al Campanile Alto che, seppur meno elegante del suo fratello minore, è altrettanto panoramico. Così facendo, io che non avevo mai visto da così vicino il "basso", ho avuto modo di studiare bene il percorso della normale, sulla quale erano impegnate le cordate viste in mattinata.


(Sulla normale al Campanile Alto)


(Il basso visto dalla cima del Campanile Alto)

(Pensieri verso la Tosa)

Al ritorno abbiamo completato il percorso delle bocchette centrali, che offre scorci magnifici sulla parte più famosa del Brenta, fino al rifugio Alimonta. Da li ci siamo poi calati a valle, sotto un sole cocente.


(Serial Climbers)
Circa 1500 metri di dislivello, in quella che è forse la più bella zona delle dolomiti. Il basso attenderà.

Roberto Vecchioni a Fuchiade

(Folto pubblico accorso. Splendido, sullo sfondo,
il gruppo delle Pale di san Martino)

Venerdì 29 agosto, nell'ambito della manifestazione "I suoni delle dolomiti", Roberto Vecchoni si è esibito a Fuchiade, bellissima località raggiungibile in una mezz'oretta di camminata dal Passo San Pellegrino. Il concerto acustico, iniziato alle ore 14:00, si è così tenuto in un'ambiente suggestivo ed in una giornata serena e calda. Piacevolissima la musica di Vecchioni e band, che ha accompagnato i migliaia di appassionati accorsi all'evento (il Tg di raitrè parlava di 5000 persone). Come ha detto Ale, che in mattinata era impegnato sulla Bepi Zac e su cima uomo, splendida manifestazione quella dei suoni delle Dolomiti!!


(Il "Vecchio")
(Il quintetto acustico, con sullo sfondo la strada
sterrata che dal san Pellegrino porta a Fuchiade)
(Gente...tantissima gente!)

PS:Grazie Ale per le foto!