mercoledì 29 ottobre 2008

Riflessione sull'attuale situzione politica in materia di istruzione:


"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"

Tratto da un Discorso di Piero Calamandrei del 20 marzo 1950.


Calamandrei fu uno dei grandi intellettuali della prima metà del secolo scorso. Su wikipedia se ne trova la biografia.

Non sembra una profezia, il suo discorso? Non si adatta con inquetante pefezione a quanto sta succedendo in questi giorni? Come si spiega altrimenti l'assurda scelta di attuare un Decreto Legge, che nulla ha a che vedere con una riforma? Che esclude qualsiasi possibilità di dialogo tra i diversi schieramenti politici?

Meditate...

Saluti

martedì 21 ottobre 2008

PANTA REI

Dopo un primo tentativo fatto con Ale la settimana scorsa (Ale non era in giornata e siamo scesi dopo il primo tiro), oggi sono tornato alla base del Monte Colt in compagnia di Mattia.

(Io sul primo tiro, durante il tentativo fatto con Ale)

Mattia è un amico, conosciuto quando ancora lavorava come commesso al Vertical, con il quale da tempo abbiamo in programma di fare una via assieme. Così, vista la disponibilità di entrambi, oggi ci siamo lanciati su Panta Rei, una via sportiva di Filippi e company, che sale la parete del Monte Colt poco a sinistra della già ripetuta Porci con le Ali. Rispetto a questa, Panta Rei è più impegnativa e sostenuta..e i tiri sono tutti molto belli (a parte il penultimo, corto, discontinuo e poco interessante). Favoloso il secondo tiro, che vince un non banale diedro strapiombante..continuo, fisico e con i piedi precari.


(Mattia all'uscita dello stupendo diedro del secondo tiro. Esposto!)

Con Mattia mi sono trovato bene, spero ci saranno altre occasioni per arrampicare assieme. Come lui stesso mi ha detto: "che sia la penultima volta!" (e che sia sempre la penultima, aggiungo io).


(La tradizione dei Serial Climbers" continua..)
Saluti!

mercoledì 8 ottobre 2008

Via Similaun, placche zebrate

In questa grigia e foschiosa giornata d'ottobre con Ale ci siamo diretti in valle del Sarca. Abbiamo deciso di salire la via Similaun, uno degli itinerari storici sulle pareti zebrate. Come tutte le vie sulle "zebre" è caratterizzata da un'arrampicata prevalentemente in aderenza, protetta da sicurissimi chiodi resinati. Date le numerose ripetizioni, purtroppo, alcuni passaggi obbligati risultano piuttosto unti. Nel complesso comunque la via è divertente, piacevole, su difficoltà mai troppo impegnative (ci sono solo un paio di passi di sesto).


(Alla fine del secondo tiro)


(Climber "cattivo", alla sosta del 3 tiro :-)


Ale, a forza di dire che non riesce ad arrampicare bene in placca, si è goduto questa via dimostrando di sapersi muovere bene anche sui passi in cui l'aderenza era fondamentale. Bravo! :-)


(Ale mostra i muscoli, poco sollecitati su questa via,
dopo il non banale passo di sesto)

Nonostante l'uscita infrasettimanale, c'erano moltissimi tedeschi che "assediavano" le placche. Vere e proprie comitive di arrampicatori. Oggi non abbiam visto nessun base-jumper con la tuta alare, come era successo a me e Max quando eravamo su Mon Cheri..abbiamo visto solo un paio di lanci col parapendio.


(Profumo di arrampicatore... :-/ )



(Ale ha deciso di entrare nella "tribù dei piedi rossi"!
Eh...le Tora sono delle ottime scarpette...ma hanno
quel piccolo problema con il colore :-)

Dopo una via sulle placche zebrate, come sempre, è d'obbligo una sosta all'omonimo bar..dove oltre a dissetare la gola secca si possono ammirare le bellissime bariste..vero ale? ;-)


(L'immancabile foto dei Serial Climbers!!)

Per il commento parallelo, visitate il blog dell'Ale!

Saluti!