giovedì 17 gennaio 2008

Ferrata Rio Secco (a capodanno)

Il 31 dicembre, giornata assolata e non troppo fredda, il mio amico Ale (detto Pacciani) mi ha invitato a ripercorrere la "ferrata rio secco", detta anche "ferrata del cadin".
L'avevo già fatta un paio di volte quando ero bambino, in compagnia di mio papà,..ma ne conservavo solo qualche ricordo.
L'uscita è stata molto piacevole. Mi ha permesso di rivedere posti che avevo già visto anni prima e mi sono tornate alla mente alcune delle sensazioni provate in passato.
L'ambiente è davvero suggestivo. La ferrata segue il vecchio letto di un rio (un rio secco, per l'appunto), superando delle balze inaspettate ed entrando in lisce gole nascoste. Ci si addentra in luoghi che sembrano fatati, lontani mille miglia dai rumori rombanti della vicina valle dell'Adige. Sentimenti e sensazioni difficilmente descrivibili. Chi non ha provato non può capire.
(Ale in una delle gole "nascoste". In questa è stata creata una serie di ometti di pietra.
Come piccoli gnomi e folletti sembrano vegliare sul bosco che li circonda.)

In genere non amo molto le ferrate..questa però ha un sapore particolare per me, anche perchè conserva ancora una certa dimensione avventurosa. Se si possiede un po' d'esperienza è infatti possibile effettuare delle piccole varianti, arrampicando per dei brevi tratti dove non c'è il cordino, fuori dalla "via". In questo modo la salita risulta più divertente e varia.
(Ale in una delle "varianti". L'effetto del flash sulla roccia levigata dall'acqua fa quasi sembrare
che ci sia della neve sul fondo della gola. In realtà non è così.)

(Ale di corsa, dopo un tratto attrezzato. Non abbiamo trascurato l'aspetto "sportivo", cercando
di forzare un po', dove consentito.)

Con Ale abbiamo chiuso l'anno 2007 all'insegna dell'arrampicata e dell'avventura..con l'augurio che nel 2008 le uscite in montagna siano numerose e soddisfacenti.



A presto!

1 commento:

Alessandro ha detto...

Sembro troppo un super runner in quella foto! Fico! :-)