domenica 27 gennaio 2008

APPENA FUORI DALLA PISTA (di Andrea Selva)

Riporto di seguito un articolo che ho letto qualche giorno fa sul Trentino. Vi invito a leggerlo con attenzione, non è lungo ne complicato ed è condito di sottile ironia. Trovo descriva molto bene il "paradiso delle piste da sci", ed il modo frettoloso e distratto con cui molti "turisti" e sciatori si approcciano alla montagna. La chiassosa pretesa della "comodità" e del "comfort ovunque", anzichè la ricerca di emozioni genuine e della felicità interiore, ottenute attraverso la fatica e l'esplorazione della natura (e di se stessi).

Commenti e riflessioni sono i benvenuti,

Buona lettura.

APPENA FUORI DALLA PISTA (di Andrea Selva)

"Lo sci è uno sport complicato. Se non c’è la neve storciamo il naso perché scendere sulla neve artificiale – con le margherite a bordo pista – non è la stessa cosa. Quando nevica storciamo il naso perché non si vede più in là della punta degli sci e le piste non sono lisce come vorremmo. Così attendiamo per settimane il giorno giusto, con la neve fresca e il sole in cielo. Oggi è quel giorno e per di più è domenica, così ci sveglieremo presto – prima che arrivino i turisti con l’autostrada – e giunti in quota troveremo il parcheggio già mezzo pieno, con quell’odore di smog che i nostri figli hanno imparato a conoscere; scenderanno dall’auto, respireranno l’alito fetido di un pullman cecoslovacco e sorrideranno perché sentiranno che l’aria buona di montagna non è poi così diversa da quella della città.

Quindi ci metteremo in coda allo sportello per acquistare lo skipass magnetico, sapendo che se proveremo a venderlo a metà giornata (come facevamo una volta) rischieremo di trovarci in tribunale. Quando la signorina ci chiederà se vogliamo pagare anche la polizza assicurativa saremo tentati di dire “sì”, ricordandoci di quel tale finito in rovina per aver investito un avvocato rompendogli una gamba. Poi saliremo sugli impianti (seguendo alla lettera il regolamento, altrimenti verremo richiamati all’ordine) e ci ritroveremo in pista attenti a dare la precedenza allo sciatore a valle, rallentando prima degli incroci e fermandoci solo a bordo pista come prevede il decalogo del buon sciatore.

Che nessuno del gruppo provi a dare lezioni al collega d’ufficio perché qualche maestro potrebbe vederlo e denunciarlo per esercizio abusivo di professione. Incontreremo i cartelli che ci vietano di scendere fuori pista e anche volendo sarebbe difficile proseguire oltre perché ci sono reti rosse dappertutto e saremo terrorizzati solo dall’idea di affondare lo scarpone nella neve vergine (dove non è nemmeno passato un gatto delle nevi!) senza avere l’Arva nella tasca della giacca e una pala piegabile infilata nello zaino. Ogni tanto qualcuno alzerà lo sguardo verso il cielo e vedrà l’elicottero del pronto soccorso che non smette mai di volare per portare i feriti dalle piste all’ospedale.

A metà giornata – dopo mezz’ora di coda a ginocchia piegate, con le gambe flesse negli scarponi – troveremo buono persino il cibo del self service che ci ricorderà, chissà perché, quello della mensa aziendale. Per consolarci ci concederemo un bombardino sperando di non trovare le forze dell’ordine pronte a misurarci il tasso alcolico con l’etilometro, come volevano fare in Alto Adige. Sempre meglio che a Cortina, dove i poliziotti l’anno scorso hanno sperimentato lo skivelox, pronti a dare le multe senza però togliere punti dalla patente.

Usciti dal ristorante da 200 posti cercheremo gli sci nuovi nell’enorme rastrelliera (sperando che non ce li abbiano fregati) e stanchi di attendere fuori dal bagno intasato ci avvieremo ai confini del comprensorio sciistico per trovare un albero libero e fare pipì. Sarà in quel momento che sentiremo sotto gli sci un rumore nuovo, che la neve battuta non è in grado nemmeno di imitare. Sentiremo farsi più lontani i ronzii delle seggiovie, fino a scomparire, e si farà da parte anche la musica sparata dagli altoparlanti del rifugio. Dopo aver sciato distrattamente su e giù dalle vette per chilometri scopriremo con stupore che nel manto immacolato può essere un’impresa ardua anche percorrere cinquanta metri. Ma quando saremo di fronte all’albero prescelto vedremo due tipi strani – un ragazzo ed una ragazza – con un paio di ciaspole ai piedi invece degli sci, tanto coraggiosi da avventurarsi sulla neve con un berretto di lana al posto del casco, lasciandosi dietro una fila di larghe impronte che si perdono nel bosco, su un pendio lieve che non induce valanghe. Li guarderemo dividersi un panino seduti l’uno accanto all’altra sulla panchetta di una baita, col viso rivolto al sole, gli occhi chiusi e le maniche del maglione rimboccate fino al gomito. In quel momento – scordandoci di quello che dovevamo fare in quell’angolo vicino alle piste, ma che sembra un altro mondo – penseremo, forse, che hanno ragione loro."

43 commenti:

Alessandro ha detto...

Drammaticamente triste e vera la realtà dello sciatore che fugge dalla città per ritrovare un po' di tranquillità in montagna.
Scappiamo da luoghi caotici solo per ricrearne di nuovi in posti diversi. Abituato quotidianamente a frenesia, caos e stress, lo sciatore "moderno e consapevole" se lasciato in un luogo silente e tranquillo viene aggredito dai tentacoli dell'ansia. Ringrazia così tutti quegli orpelli che "fortunatamente" gli riconferiscono stabilità e tranquillità non accorgendosi che così si preclude anche se per poco tempo, la possibilità di ritrovare la pace con se stesso e perchè no anche con gli altri e il mondo. EVVIVA LA SOCIETA' DEL CONSUMISMO! :-(

Anonimo ha detto...

reminder: la società del consumismo è la stessa che ti permette di chiamare con il telefono, di viaggiare, di imparare, di sfruttare le tua potenzialità..
Pensa, la stessa che permette allo sciatore di andare dalla città in montagna per sciare..
Ogni cosa ha i suoi lati negativi. Questo è uno di quelli che possono essere sopportati, soprattutto in un'ottica costi/benefici.
Non si può sempre separare le cose positive (progresso) dalle negative associate..
Pensa, la società del consumismo è la stessa che ti ha dato la possibilità di scrivere su questo blog e di esporre le tue idee...
Ma guarda te quante cose negative questo progresso..

Alessandro ha detto...

Non ho nulla contro il progresso, anzi benvenga che ci sia! Il problema di fondo è cosa vogliamo farne di questo progresso. Se tu pensi che sia progresso riempire di pali metalicci, simil discoteche e pubs i prati alpini permettimi di essere in disaccordo. Viaggiare, imparare, comunicare sono cose che si fanno da secoli anche quando GPS, TOM TOM e cellulari non esistevano. E si viveva lo stesso. Sapere che i giovani di oggi spesso, soprattutto nelle grandi metropoli, sono super preparati su computer, videogames, internet ma fanno fatica a distinguere un asino da un cavallo mi rattrista un po'! Resta un mio punto di vista!
Il blog mi permette di esporle in modo alternativo, le mie idee... La possibilità me la da il mio cervello! Ciao :-)

Anonimo ha detto...

beh è vero una volta si viveva lo stesso.. ed è risaputo che tutti (me compreso ovviamente) pagherebbero per piter tornare al periodo del medioevo o ancora prima, quando si cacciava con le frecce..
garantisco che per il bene dell'umanità è meglio un giovane che sa usare il pc piuttosto che uno che distingue un cavallo da un asino.
Il bello è che il progresso si alimenta da solo..
Carina la battuta finale.. la possibilità te la dà il tuo cervello eh??
1. il tuo cervello apprende non certo dai cavalli o dagli asini..
ma se vuoi vivere senza tom tom, cellulare e blog puoi farlo.. fai in una bella baita e vivi da eremita?? chi te lo vieta??
facile dire "questo non va bene, si esagera ecc.." e poi essere il primo a trerne beneficio..
nn puoi avere solo le cose positive. ti prendi il blocco, che include anche le negative.
ed è evidente ceh ti va bene, sennò saresti già Fra Alessandro l'eremita..

Alessandro ha detto...

mmm mi piace Fra Alessandro l'eremita...

Maurizio ha detto...

x l'anonimo: apprezzo alcuni spunti che hai lanciato, ma ti invito a firmare i tuoi messaggi. Certo..è il progresso che permette di esporre le proprie idee senza mettersi allo scoperto. Ma è troppo comodo nascondersi dietro ad uno schermo..trovi sia anche questo un aspetto positivo del "progresso"?
Un'altra cosa..forse il cervello umano non apprenderà da cavalli ed asini..ma credimi, non apprende nemmeno da PC e Calcolatrici..visto che non sono che protesi "stupide" (nel senso che da sole intelligenti non sono) della nostra mente. Se non c'è un cervello che le fa funzionare stupide restano.

x Ale: sono in accordo con te su molte cose!

Anonimo ha detto...

eh si tra le cose positive del progresso c'è anche la possibilità di non firmare.
ricorda che tutto quello che sai deriva da secoli di scienza..
credo che il mondo si evolve e la scienza e la vita anche.. nowadays è spesso inutile conoscere cose fondamentali 200 anni fa.. di come si costruisce un aratro ad esempio non importa più a nessuno.. credo che sia giusto che anche la conoscenza si evolva. poi ripeto, è ovvio che ci sono anche parecchi aspetti negativi. tuttavia sono necessari.
Spiegalo ai ricercatori del cern che i computer sono inutile.. fatteli gli esperimenti sugli atomi senza tecnologia.. ma questa è conoscenza inutile.. meglio conoscere la differenza tra un bardotto e un mulo.. proviamo a mettere un mulo al posto di quelche bel ricercatore, chissà che ne scopra di più..

Maurizio ha detto...

Ho mai detto che i computer sono inutili??..leggiti bene il mio messaggio che poi ne riparliamo.
Per quanto riguarda la tua uscita sul Cern e sulla fisica atomica, che dire...schiacciare un tasto su un PC non è di certo sufficiente per ottenere dei "risultati"! Se fosse così facile anche un mulo (per cogliere al balzo la palla della tua ironia) potrebbe studiare i costituenti fondamentali della materia. Certo il computer è indispensabile per la nostra società evoluta, ma ciò non toglie che rimanga un oggetto "stupido", finchè qualcuno non ci mette le mani sopra. Ripeto: stupido non significa inutile.

Rimani pure nell'anonimato, se lo reputi un vantaggio così grande. E' di sicuro un comodo schermo protettivo. Tuttavia, anche quando dirai cose intelligenti, ti relegherà sempre alla condizione di anonimo.

ciao!

Anonimo ha detto...

ma si me ne assumo rischi ed oneri..
oh devo dire la verità..
prima sono stato qui vicino, ho preso un mulo. oh ti giuro, io ho provato a fargli premere un atsto sulla tastiera, ma con quel cazzo di zoccolo che ha ne premeva 15 insieme.. per non parlare del fatto che mi ci son volute 4 ore per fargli capire che doveva appoggiare quello zoccolo sulla tastieraaaaa

Alessandro ha detto...

In risposta ad anonimo: dubito che tu troveresti quotidianamente nei supermercati verdura di ogni sorta se nessuno da 200 anni a questa parte si fosse interessato a come costruire, o meglio ad affinare, un aratro o a migliorare i sistemi di idraulica nei campi ideati già migliaia di anni fa dai popoli mesopotamici.
Gli aspetti negativi del progresso, di cui ripeto io sono un sostenitore, non sono come dici tu necessari ma bensì tollerati. Lo smog, l'effetto serra, l'impoverimento delle riserve idriche del pianeta sono aspetti negativi che il progresso ha inserito nella nostra vita e non sicuramente NECESSARI per condurre un'esistenza serena. Per fortuna, a differenza tua c'è gente a questo mondo che la pensa in maniera differente e si prodiga per migliorare questi aspetti anche grazie alle scoperte del progresso e della tecnologia. Per questo si parla di energie rinnovabili, di protocollo di Kyoto e di molte altre tematiche.
Il progresso ci aiuta a vivere con sonde percutanee gastrostomiche, respiratori e un sacco di utilissime molecole biologiche, tecniche chirurgiche sempre meno invasive e precise - w deo gli elaboratori di dati - e migliaia di esami di laboratorio. Per fortuna che ci sono tutte queste possibilità a nostra disposizione.
Poi però, mi chiedo, se è davvero progresso andare contro natura e mantenere in vita, un sacco di persone che sono in stato vegetativo - non nel senso che sono come vegetali, ma che "vanno avanti" grazie al loro sistema nervoso autonomo - o ancora peggio chiedono espressamente di morire perchè reputano che la loro condizione non posso essere chiamata vita. Chiedi a loro se è necessario...
Ciao

Alessandro ha detto...

X anonimo: permettimi, non lo faccio con cattiveria...Difficile che l'asino riesca a capire come scrivere correttamente alla tastiera quando anche tu talvolta hai dei problemi a farlo. Non può capire tasto se tu gli dici atsto. :-)
Certo poi è una perdita di stile uscire con questa demenzialità da parte tua. Avrei preferito un'argomentazione un po' più seria e convincente a sostengo della tua tesi. Ciao, buonanotte.

Anonimo ha detto...

beh premetto che ormai la globalizzazione non è che si possa accettare o rifiutare...è un dato di fatto, bisogna saperla gestire e un'aspetto che sempre di più si andrà a sviluppare in tutto questo è l'etica dello sviluppo, cioè all'interno di un sistema che non è più ormai trento il trentino o l'italia, ma bensì il sistema mondo si deve intervenire in modo che il benessere di uno non comporti il malessere degli altri ( se qualchuno conosce l'idealizzazione del concetto di ottimo paretiano, concetto puramente teorico però interessante). facciamo un'esempio..google è forse l'esempio che tutti conosciamo...due ragazzotti neanche laureati che da pochi soldi fanno valere oro una loro azione...ebbene questi due ormai non più ragazzi hanno deciso di investire dei loro soldi nella ricerca di tecnologie rinnovabili per cercare di preservare dove viviamo...lo fanno gratis...ma ci mancherebbe mica sono onlus loro sono società con fini di lucro e quindi coniugano sviluppo, ricerca e ricerca etica ambientale...una piccola, forse inutile osservazione, personale come del resto tutto l'intervento... mi sembra presuntoso (sembra a me e essendo imperfetto mi sbaglio sicuramente) dire che la sapere come si usa e costruisce un'aratro non importa a nessuno...a me la storia e il passato in generale piace...ho passato intere giornate nei musei..sopratutto quello degli usi e costumi della gente contadina...come qualcuno disse...l'unico modo per sapere chi si sei è sapere da quali sono le tue radici! se perdiamo di vista la storia della cose semplici della vita svuotiamo di significato la vita...è meglio un giovane che decide di fare il pastore o un giovane che è un genio del computer è che progetta di cancellare l'anagrafe tributaria di un paese....ecco bisogna sempre mettere la cose in un contesto..nel mio esempio è meglio il pastore...
quello che si rischia di perdere di vista è un aspetto fondamentale della vita..la passione e l'amore...se questo viene messo in una persona in quello che fa non importa che sappia usare un pc o no...nel suo lavoro sarà bravo e aiuterà la società per quello che gli è possibile...NON è GIUSTO FARE SCALE DI VALORE...allora l'infermiere è più importante di tutti i broker del mondo!!!!

Anonimo ha detto...

mi permetto di non accettare commenti su errori di battitura da chi scrive "ma bensì"...
io imparo a digitare meno velocemente, tu potresti tornare alle elementari...

sorvolando, propongo un chiarimento a quanto dissi tempo addietro: non ho detto che era inutile l'aratro ecc. , ma che OGGI è inutile saperne costruire uno ad esempio.
Le cose si evolvono, oggi molte nn servono +.
dico anche che alcuni mali sono necessari, altri meno evidente. l'effetto serra PURTROPPO è stato necessario per arrivare dove siamo ora. ora tuttavia la tecnologia potrebbe permetterci di fare ad esempio auto meno inquinanti ecc. ma qui si attaccano altre cose, vedi giochi di palazzo tra società e governi.. Certo, sono aspetti che tutti noi vorremo evitare. ma se dovessi scegliere tra la macchina che inquina e andare a roma a piedi o in bicicletta..
le cure.. mi permetto di avere da ridire: chi dice cosa è contro natura?? cosa vuol dire essere contro natura? chi decide se una persona va manetnuta in vita o no?? TU?? io? la scienza? Dio??
chi deve decidere se vale la pena di usare la tecnologia anche a qst scopo o no? sai rispondere? non c'entra la tecnologia, questo è secondo me + 1 problema etico..
io son il 1o che dice che ci sono cose negative, spesso in realtà perchè l'uomo non ha utilizzato al meglio quanto il progresso gli ha fornito. tuttavia nn credo sia colpa del progresso in se, che è una cosa per lo + positiva.

ps: pensa che sfiga, se il progresso mi consentisse di avere un correttore ortografico in questa box dove scrivo non farei gli errori di battitura.. dannazione...

Alessandro ha detto...

permalosuccio... :-)

Anonimo ha detto...

per norby: non si tratta di pareto o meno..siam d'accordo che l'equilibrio paretiano prevede che non si possa migliorare la dotazione di un soggetto senza peggiorare quella dell'altro.. ma pensa: questo non implica benessere: un equilibrio che tra 2 persone popolio quel che l'è (es: europa e africa) se l'allocazione iniziale è su 100 risorse 93 europa e 7 africa--> questo è paretiano.. ma ti pare benessere??

Il problema è + (e forse quello intendevi dire) il fatto che il mondo potrebbe essere un gioco a somma zero: chi vince lo fa a danno di chi perde.. i paesi ricchi sono ricchi perchè ci sono altri paesi che sono poveri.. beh credo che dal punto di vista delle risorse sia così: se nel mondo ci sono 100 litri di petrolio, se io ne ho di + è perchè tu ne hai di meno. non c'è verso.
Ma credo che l'uomo abbia portato il benessere ed il sistema sociale a livelli superiori: oggi grazie a quella che tu chiami globalizzazione, commercio internazionale, progresso, economia o quel che l'è, è possibile essere benestanti anche senza produrre un cavolo e avendo risorse zero: beccati il nord italia: risorse quasi zero, eppure siamo tra i paesi + ricchi del mondo.. sulle risorse fisiche il mondo è a somma zero. per il resto credo che lo sviluppo possa permettere una crescita di benessere generale e che, se considerati complessivamente, i benefici superino i problemi associati, e questo non è classico di gioco a somma zero..
ciao

Anonimo ha detto...

ah dimenticavo ps x norby visto che siamo in tema di commenti acidi sulle cose scritte tipo "atsto invece di tasto".

Se ti riferisci al museo di san michele sorry ma non si chiama "degli usi e costumi delle gente contadina".. mi ha fatto troppo ridere.. è "della gente TRENTINA".. sì che i trentini son contadini, ma vabbè...

Claudio ha detto...

olalà.......
Inutile negare che lo sci al giorno d'oggi non lascia molte scappatoie, o ti adegui alle regole o è meglio approfittare dell’ ingegno umano e spaparanzarsi davanti al 52' lcd in salotto a godersi lo spettacolo propinato da sky, magari in HD.
Non credo che Alessandro abbia voluto negare il progresso, con la sua frase "EVVIVA LA SOCIETA' DEL CONSUMISMO!".
Semmai ha proprio puntato il dito sul fenomeno del consumismo (http://it.wikipedia.org/wiki/Consumismo) e su questo fatto non credo sia giusto dargli torto.
Credo che l'aggressione alla montagna da parte di orde di turisti, chi addirittura con l'elicottero per fare prima non sia necessariamente dovuta al progresso scientifico, ma proprio a questo modo consumistico di vivere la vita. Sicuramente il progresso ha migliorato la vita , almeno nei paesi cosiddetti sviluppati, come è vero altresì che a volte l’ha distrutta altrove. E’ innegabile che i blog non esisterebbero senza il progresso, ma credo che l’importanza di riconoscere un mulo da un asino sia determinante per chi, li usi, come è altrettanto importante avere delle competenze in informatica per chi usa un pc. Ma nonostante la sterile diatriba di anonimo le piste da sci si affolleranno anche domenica prossima, i parcheggi delle malghe vicine allo ski-lift e alla seggiovia pure e altre tonnellate d’acqua dolce lasceranno a boccheggiare gli avannotti nei letti dei torrenti , e i turisti seguendo l’ordine prestabilito lasceranno mucchi di immondizie (speriamo almeno nei bidoni) sui pascoli alpini……
Questo non è il progresso , ne scientifico ne umano.
Ma alcuni sostenitori di un turismo sostenibile saliranno in quota, magari a piedi e immergendo lo scarpone nella neve fresca si infileranno le ciaspole e saluteranno la giornata assaporando l’atmosfera magica della natura.
Altra considerazione: “ed è risaputo che tutti (me compreso ovviamente) pagherebbero per piter tornare al periodo del medioevo o ancora prima, quando si cacciava con le frecce..” Non sono riuscito a comprendere che cosa significa…..( forse è troppo evoluta per il mio cervello quantistico).

Mi sovviene un giorno un bimbo milanese che passava dalle mie parti ha visto dei tetrapak di latte abbandonati lungo il ciglio della strada e ha esclamato: -Mamma mamma! guarda un nido di mucche! –

Claudio ha detto...

ps.. x anonimo
per evitare gli errori di battitura puoi usare un wordprocessor con correttore e fare copia e incolla.....

Anonimo ha detto...

si certo figuriamoci troppo sbatti..
in quanto al nido di mucche: bella la storiella, su quale humor blog la hai letta???
ce ne sono un altro apio di carine che girano da anni.. perchè non ci riproponi qui anche quelle così ridiamo ancora..

Claudio ha detto...

x anonimo in effetti non volevo scrivere cose che fanno ridere in quanto ne hai scritte abbastanza da solo.
se poi hai dei problemi di artrosi alle dita puoi sempre leggerti un manuale tipo "words for Dummy"
ciaooo
consiglio al blogger di moderare i commenti così ... tanto per.....

Alessandro ha detto...

proprio permaloso! Quella del tasto non l'hai proprio digerita!
Se può farmi crescere sono pronto a tornare all'elementari ma bensì però ( :-) ) dubito mi lascerebbero accedervi.

Anonimo ha detto...

si in effetti è dura che ti facciano accedere.. non soddisfi nemmeno i requisiti in ingresso..

Anonimo ha detto...

per anonimo

beh però vedi che anche se lo chiamo "usi e costumi della gente contadina " riferendomi a quello di san michele ma anche a quello di malè (più piccolino ma carino) e tu hai capito, vuol dire che la mia comunicazione è arrivata al mio goal!!!! e quindi non sono pareto efficiente (sigh un giorno sarò anch'io perfetto:-( ) ma sono efficace.
e poi sono felice che ti faccia sorridere questa cosa vuol dire che riesci a trovare felicità anche dalle piccole cose che è bello.

Anonimo ha detto...

grande norby

Anonimo ha detto...

troppi aninomi qui in giro...tu sei l'Anonimo con A o un'altro anonimo!!! per sapere che apprezza ciò che penso:-)

Anonimo ha detto...

c'è e ci sarà sempre UN ANONIMO (che si scrive senza apostrofo)..

Anonimo ha detto...

Il problema di fondo in tutto questo non è il progresso in sè stesso, ma l'uso che l'uomo ne fa.
In fondo fin dall'inizio dei tempi il progresso ha portato un sacco di novità che hanno avuto loro stesse un sacco di utilizzi diversi, taluni buoni, talaltri cattivi.
Pensiamo soltanto all'invenzione/scoperta dell'acciaio: questo ha portato alla costruzione di spade con cui sono state compiute stragi terribili, ma con lo stesso acciaio si sono potuti costruire bisturi e attrezzi che ancor oggi, grazie all'abilità dell'uomo, salvano altri uomini.
Il problema quindi non è il progresso, ma l'uso che l'uomo ne fa, molto spesso senza buonsenso, senza lungimiranza, perché in una società in cui siamo abituati a comperare tutto senza sforzo, esercitare il buonsenso è troppo "costoso" in termini di fatica.
Proprio la fatica è quella che molti rifuggono, quella fisica, ma anche quella di sostenere scelte controcorrente, contro il normale modo di vedere le cose che la società ci "impone".
Quindi cerchiamo di non demonizzare il progresso, perché, come ogni cosa fatta dall'uomo, è ricco di contraddizioni.
Sta a noi limare questi paradossi, cercando di non perdere di vista quello che conta veramente.

Anonimo ha detto...

I totally agree

Claudio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Claudio ha detto...

rileggendo i vari commenti, non ho trovato chi demonizza il rogresso, neanche il post originale lo fa, la critica viene fatta al consumismo in quanto tale.
concordo con Maxacro.
anzi mi correggo, c'è solo uno che ha detto che vorrebbe tornare ai tempi del medioevo per cacciare con arco e frecce, forse nella fretta di digitare non ha considerato il periodo storico nel suo complesso.......

Anonimo ha detto...

fa piacere notare che nè il progresso nè il consumismo permettono a tlune persone di comprendere.. ma se non cogliete l'ironia della frase "ed è risaputo che tutti (me compreso ovviamente) pagherebbero per piter tornare al periodo del medioevo o ancora prima, quando si cacciava con le frecce", come fate a capire quel che dice l'articolo nella home??
mah...

Maurizio ha detto...

Apprezzo sempre quando si accendono dibattiti su argomenti interessanti come questo..purchè siano dibattiti intelligenti.

x anonimo:
Certo che la tua risposta al mio commento è stata proprio deludente. Ti salvi in corner con un siparietto comico (comico si fa per dire...) senza affrontare l'argomento (di cui forse conosci solo il nome)
Continua pure a nasconderti dietro un dito. Rileggendo i tuoi commenti mi viene da pensare che forse è meglio così.

x anima alchemica: moderare i commenti di anonimo?Gli farei solo un piacere :-)

ciao

Anonimo ha detto...

beh in effetti ci starebbe una bella moderata.. così poi potremo davvero dire che il progresso è stato limitato.. una bella censura e w la democrazia..
eh già, perchè power is nothing without control...
w anche la pirelli

Anonimo ha detto...

vabbè ma scherzi a parte che dovrei dire? vuoi fare un discorso serio?? beh inizia, poi rispondo..

Alessandro ha detto...

ritornando un attimo al nodo cruciale del discorso ovvero ad "appena fuori dalla pista" inserisco una citazione di Bruno Detassis che a mio parere è molto esplicativa...
" Della montagna tutti ne parlano con facilità - dell sua bellezza, della solitudine, della fatica - abituarsi ed accettarla...è un'altra cosa."

Anonimo ha detto...

cita di qua, cita di là...
il prossimo ci piazza una citazione di manzoni??

Alessandro ha detto...

Visto che sei così puntiglioso ricordo che i nomi propri vanno scritti MAIUSCOLI! Ti ho prenotato un banco vicino al mio in prima B. La maestra ha detto che è d'accordo ad accogliere anche te... l'importante è che non fai gli aeroplanini di carta :-) .

Anonimo ha detto...

bella, che figata vicini di bancoooo

Anonimo ha detto...

O anonimo, fai uso della tua intelligenza e del tuo indubbio sapere per alimentare la tua saccenza e il tuo smisurato orgoglio. Così spargi i semi del sapere tra i rovi e sulla rena del mare dove non producono frutto. Mettere a disposizione il proprio percorso culturale in un equilibrato contraltare di pareri e opinioni, frutto della vera conoscenza, che non transige dall’esperienza renderebbe il dialogo equilibrato e produttivo e il confronto. Il battibeccare è da polli chiusi nella stia, impotenti e prigionieri del loro rubarsi il becchime. Ahimè grave errore è scendere sul tuo terreno e banalizzare un problema serio come quello dell’utilizzo improprio dei doni che ci dispensa la nostra madre terra!

Alessandro ha detto...

e bravo archiv!

Anonimo ha detto...

Ora capisco...
Strane le coincidenze a volte.
Caro il mio anonimo lasciati spiegare una cosa.
Io ho parlato di fatica e con questa intendo anche la fatica di sostenere le proprie opinioni.
É fin troppo facile scrivere delle cose nascosti dietro ad uno schermo, figuriamoci poi quando lo si fa da anonimi.
E fin qui tutto bene.
Ma se vuoi dare un peso a quello che dici vedi di farlo un po' seriamente almeno e pensare prima di scrivere qualcosa, il grande pregio della scrittura è che ci da tutto il tempo di pensare a quello che vogliamo dire.
Poi per finire: perché te la prendi tanto con chi fa delle citazioni?
In fin dei conti sono vissuti molti uomini e molto più saggi di noi che hanno detto cose molto intelligenti e allora perché non dimostrare un po' di quella intelligenza, che era loro propria, a nostra volta nel ricordare quello che hanno detto?
O pensi forse di essere meglio tu?
Ricorda, Socrate è considerato un grande saggio perché sosteneva di sapere di non sapere...

Maurizio ha detto...

Vorrei lanciare solo un altro spunto di riflessione.
Qui si è parlato tanto di "progresso", ma cosa si intende con questo termine?
Si intende forse tutto ciò che porta comodità e benessere all'uomo? Che porta alla velocizzazione di alcune operazioni (industriali, scientifiche o "quotidiane" che siano)? Questa sembra essere (nei commenti di anonimo, ma anche nelle "notizie" che si leggono su certi giornali o si vedono in TV) la connotazione che ne viene data.

Personalmente ritengo che questa sia solo una parte di progresso, quella più egoistica e meno lungimirante.

Il vero progresso dovrebbe portare ad un miglioramento "a tutto tondo" della vita sulla terra. Quindi, nel progresso, devono essere tenuti in considerazione anche animali, falde acquifere, montagne, habitat naturali, catene alimentari e via dicendo.

La nostra pulsione sfrenata verso le comodità e la nostra deviata concezione di "miglioramento", a mio avviso, tendono a sviluppare il primo tipo di progresso menzionato. E prima o poi, se continuiamo così, questo ci si ritorcerà contro.

Dovremmo imparare ad essere più lungimiranti, imparare a non considerare inquinamento, effetto serra ecc come un prezzo necessario da pagare. Dobbiamo piuttosto vederli come una scelta di "comodo", che ABBIAMO IL DOVERE cambiare.

Anonimo ha detto...

Thanks :)
--
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